Il Rhodesian Ridgeback, esserne dei proprietari consapevoli e responsabili
Un accresciuto senso di di responsabilità dei proprietari di Rhodesian Ridgeback potrà assicurare il clima di serena convivenza di uomini e animali, che tutto il mondo cinofilo auspica. In famiglia e nelle città.
La radice dei problemi che nascono tra i proprietari di Rhodesian Ridgeback e cittadini non cinofili molto spesso affonda in una mancanza di responsabilità dei primi, che si estende dall’ignoranza in merito alle caratteristiche etologiche e alle modalità di comunicazione del proprio del proprio animale, fino a estremi di totale noncuranza verso l’educazione del cane con cui si convive e, nei casi peggiori, all’incapacità di assicurare il benessere reale del nostro cane, senza antropomorfizzarlo o renderlo un surrogato di legami affettivi.
La percezione dell’animale in città dipende, quindi, da diverse variabili, ma un ruolo primario della creazione di difficoltà è sicuramente attribuibile al proprietario stesso, quando si dimostra inadeguato a gestire il proprio cane. Ciò può avvenire sia in casa, quando non evita il prolungato abbaiare e, magari, nemmeno si preoccupa dell’igene dell’ambiente domestico, sia nei luoghi pubblici, quando dà prova di non sapere contenere il suo Rhodesian Ridgeback in maniera efficace e di non averlo educato a una interazione con l’uomo e con i conspecifici. Un progetto di educazione del proprietario può rivelarsi molto utile per fornire informazioni corrette, aiutare e evitare errori comuni e, in definitiva, valorizzare la serena convivenza tra cani e persone. In questo senso, l’obbiettivo non sarebbe funzionale ai soli bisogni dell’uomo. Tale progetto potrebbe aumentare di fatto le possibilità di condivisione di spazi e momenti tra uomo e cane, dato che un Rhodesian Ridgeback educato a interagire in modo conveniente negli spazi pubblici ha molte più opportunità di poter seguire il proprietario durante la giornata, nelle diverse situazioni. Per comprendere le linee guida di un simile progetto sarebbe opportuno innanzi tutto distinguere le diverse fasi che caratterizzano la scelta cane e le responsabilità del futuro proprietario: dalla individuazione del cucciolo con un temperamento adatto alle vostre esigenze, alla conoscenza delle necessità di un Rhodesian Ridgeback, da una approfondita informazione sulle caratteristiche comportamentali di questa razza alla sua corretta gestione quotidiana, sia in casa sia nei luoghi pubblici, senza prescindere dall’educazione del nostro amico a quattro zampe.
Tra le prime domande che dovrebbe porsi un futuro proprietario intenzionato ad accogliere in famiglia un Rhodesian Ridgeback dovrebbero esserci quelle che riguardano la propria disponibilità, in termini di tempo da dedicare, livello di interazione prevedibile e spazio per ospitare l’animale, sia quelle in merito alle proprie aspettative, in ordine alle prerogative di razza e al singolo soggetto. Infatti, esistono prerogative del tutto errate, ad esempio ritenere che il cane possa prendere il posto di una persona o, ancor peggio, possa essere “esibito” come un oggetto di moda, uno status symbol o possa diventare un giocattolo per i figli; queste pretese sono destinate a deludere il proprietario, dando vita a relazioni con il cane destinate a produrre insoddisfazione e recriminazioni.
In molti casi, invece, le motivazioni dell’acquisto sono legittime, ma l’errore nasce dall’incapacità di commisurare in anticipo l’effettiva disponibilità che si sarà in grado di assicurare nella quotidianità.
Altro aspetto di importanza fondamentale è la capacità di cura del cane, intesa nel senso più ampio possibile ovvero come il possesso di tutte le conoscenze per saper gestire un Rhodesian Ridgeback, intervenendo su tutti i fattori che possono condizionare il benessere: luogo di vita, rispetto del bioritmo, alimentazione e espressione delle attitudini comportamentali.
Il prendersi cura di un Rhodesian Ridgeback vuol dire capire, che nonostante sia una razza creata dall’uomo in funzione delle attitudini volute, mantiene caratteristiche fisiologiche ed etologiche peculiari.
Il proprietario responsabile dovrebbe, quindi, attenersi ad alcune semplici ma basilari norme comportamentali per assicurare a sé e al proprio cane una vita lontana da possibili contestazioni e lamentele; in primo luogo occorre evitare che il cane abbai in modo reiterato, soprattutto quando rimane solo e, nel caso, intervenire appurando il motivo di tale comportamento: può subentrare infatti un ansia da separazione (motivo per cui è sempre bene abituare i cuccioli di Rhodesian Ridgeback fin da subito a restare anche in casa soli).
Il cane deve anche essere abituato al guinzaglio ed eventualmente alla museruola. Occorre, inoltre, evitare sempre che manifesti comportamenti di eccessiva dominanza o eccessiva timidezza sia nei confronti degl’esseri umani che quando si tratta di conspecifici. Allo stesso modo sarebbe opportuno evitare che terzi tengano comportamenti inadatti verso il cane, innescando situazioni spiacevoli o pericolose, soprattutto quando si tratta di bambini.
L’educazione e l’addestramento del cane ci premette di garantire al nostro Rhodesian Ridgeback un rapporto equilibrato con il proprio ambiente e con l’uomo e ciò gli offre molte più possibilità di seguire il proprietario nella quotidianità, lo mette al riparo dal rischio di sviluppare alterazioni o vizi comportamentali, pregiudizievoli per la sua permanenza in un ambiente umano e, da ultimo, un cane ben addestrato sarà percepito in modo migliore dai cittadini non cinofili e quindi maggiormente accettato.
La capacità di gestione e di conduzione di un cane influenza la percezione che il cittadino comune ha del cane stesso nella società. Dai semplici atti di civiltà, al modello del Rhodesian Ridgeback addestrato a rimanere seduto ad attendere il proprietario entrato in un negozio o al cane che sta tranquillo in un esercizio commerciale in cui può entrare. Molto spesso, a questo proposito, si parla di eccessivi divieti per gli animali, nel nostro Paese, ma fino a quando persisteranno comportamenti inadeguati da parte dei proprietari sarà utopistico pensare di rimuovere alcune barriere e continueranno a pagarne le spese anche i proprietari responsabili. Concludo dicendo che una buona educazione e un buon addestramento del nostro cane andrà a giovare sulla relazione tra società umana e animale, oltre a favorire il benessere dello stesso.
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